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Cos'è la migrazione dei server?

La migrazione del server è il processo di trasferimento dei dati, dei processi e della configurazione di un server su un nuovo server o istanza cloud di destinazione. Le organizzazioni possono migrare i server per ottimizzare le risorse, ridurre i costi di manutenzione, migliorare il supporto e ottenere un'integrazione e una modernizzazione più approfondite. Il processo di migrazione varia a seconda delle architetture dei computer di origine e di destinazione e richiede un'attenta pianificazione, strumenti e test per una corretta migrazione del server.

Quali sono i vantaggi di tale migrazione?

Le organizzazioni effettuano migrazioni di server per ragioni sia operative che strategiche.

Aggiornamento a servizi moderni

Molte organizzazioni eseguono migrazioni di server per passare da un'infrastruttura obsoleta e spesso restrittiva a piattaforme moderne, scalabili e gestibili. Negli ambienti cloud, i server sono virtualizzati e denominati istanze.

Integrazione con altri servizi

Gli ambienti server moderni generalmente si connettono più facilmente a strumenti e servizi noti. Questa capacità di integrazione consente un'automazione più rapida, con conseguente semplificazione delle operazioni.

Minore sovraccarico di gestione

Le organizzazioni possono eseguire migrazioni di server e sistemi operativi sul cloud per spostare l'attività di manutenzione dal proprio team IT a un provider di cloud hosting. Quando si utilizza hardware on-premises, un team IT interno deve gestire gli aggiornamenti e i backup. Sull'infrastruttura cloud, invece, il team IT del provider si occupa delle responsabilità legate alla manutenzione.

Riduzioni dei costi

La migrazione alle istanze cloud, inoltre, consente alle organizzazioni di modificare il proprio modello di budget IT. In genere, le organizzazioni devono acquistare un'infrastruttura server on-premises come spesa in conto capitale (CapEx). I servizi cloud vengono generalmente fatturati in modo ricorrente, su base mensile o annuale, oppure pagati in base al consumo. Per molte organizzazioni, questo modello legato al budget garantisce una maggiore efficienza dei costi rispetto al possesso dell'hardware.

Hardening della sicurezza

Le piattaforme server moderne offrono una rete di sicurezza per i clienti, incorporando i più recenti strumenti di crittografia, controllo dell'identità e sicurezza dei dati per garantire il trasferimento sicuro dei dati sensibili. Spetta al cliente configurare il proprio ambiente, i controlli e gli strumenti in base ai propri requisiti di sicurezza specifici.

Prestazioni migliori

Le istanze cloud forniscono un accesso più rapido ai dati archiviati all'interno dello stesso ambiente cloud. Generalmente, le opzioni cloud offrono anche una maggiore varietà di opzioni di risorse di archiviazione e calcolo.

Server specifici per attività

L'accesso a una gamma più ampia di risorse consente di migrare dall'infrastruttura server generale a istanze più specifiche per ciascuna attività. Ad esempio, il provisioning di istanze abilitate per GPU consente di gestire carichi di lavoro di intelligenza artificiale e machine learning.

Quali sono i passaggi chiave nella migrazione di un server?

Ogni migrazione di server sarà diversa, ma la maggior parte comprenderà queste fasi: un’accurata pianificazione, una migrazione organizzata e il monitoraggio successivo.

1. Valuta i server e le configurazioni attuali

Il primo passo per realizzare con successo un progetto di migrazione dei server è creare un inventario di file, applicazioni e server esistenti, delle relative configurazioni e delle dipendenze mappate. Ad esempio, dovresti creare un inventario dell'infrastruttura hardware e software del database, includendo eventuali strumenti di terze parti e le API che collegano il database ad altri sistemi.

2. Valuta i sistemi target

Successivamente, annoterai le risorse da configurare nel tuo nuovo ambiente. Ad esempio, dovrai individuare il volume di archiviazione necessario per il database e gli strumenti di gestione per supportarlo nel nuovo ambiente. Valuterai le risorse per stabilire la loro capacità di soddisfare i tuoi carichi di lavoro attuali, in che modo tali risorse possono scalare in futuro e i requisiti di budget.

3. Identifica la strategia di migrazione

Sulla base di queste valutazioni, sarai quindi in grado di scegliere quale delle due principali strategie di migrazione funzionerà meglio:

  • Sposta e poi trasforma
  • Trasforma e poi sposta

Una migrazione “sposta e poi trasforma” comporta la migrazione delle risorse del server esistenti così come sono sul nuovo server e quindi l'aggiornamento di dati e applicazioni. Una migrazione “trasforma e poi sposta” implica la modernizzazione e la convalida delle risorse esistenti prima della migrazione al nuovo ambiente.

4. Stabilisci l'ambiente di destinazione

Una volta scelta una strategia di migrazione, dovresti avere un'idea chiara di come effettuare il provisioning del tuo nuovo ambiente server. Se esegui la migrazione verso un server o un ambiente cloud completamente nuovo, generalmente questo processo prevede la creazione di account utente e amministratore, la configurazione del server e l'impostazione della rete.

5. Processo di migrazione

Successivamente, eseguirai la migrazione effettiva, trasferendo file, applicazioni e le relative configurazioni. Questo processo può richiedere molto tempo, a seconda del volume di dati e della complessità delle applicazioni da migrare. Pianifica di conseguenza i tempi di inattività con tutte le parti interessate.

6. Test

Dopo la migrazione dei dati, test approfonditi assicurano che tutto funzioni come previsto nel nuovo ambiente. I tuoi test potrebbero dover includere:

  • Verifiche dell'integrità dei dati critici
  • Verifiche delle risposte delle API
  • Monitoraggio del flusso del traffico di rete
  • Monitoraggio del carico del server
  • Test delle prestazioni delle applicazioni nel nuovo ambiente

Il confronto tra le operazioni successive alla migrazione e quelle dell'ambiente precedente può anche far emergere problemi o incongruenze nascosti.

Quali sono i tipi di migrazioni dei server?

È possibile adottare diversi approcci alla migrazione di un server a seconda del business case specifico, dei dati e dell'infrastruttura esistenti, e degli ambienti di destinazione disponibili.

  • Da fisico a fisico (P2P): una migrazione P2P comporta lo spostamento di dati e sistemi da un server fisico on-premises a un altro.
  • Da fisico a virtuale (P2V): è possibile migrare un server fisico in una macchina virtuale (VM), che consente di ospitare il server su un'infrastruttura moderna senza dover modificare le applicazioni sottostanti.
  • Da virtuale a virtuale (V2V): questa migrazione sposta un server ospitato da una macchina virtuale da un ambiente virtuale all'altro.
  • Migrazione al cloud: il termine “migrazione al cloud” si riferisce in genere al processo di migrazione dall'infrastruttura fisica on-premises all'infrastruttura cloud. Può trattarsi di migrazioni complete, con tutto ospitato su istanze cloud, o migrazioni ibride, in cui alcuni servizi rimangono ospitati localmente.

Migrazioni di server gestite e non gestite

Una delle decisioni più importanti da prendere nelle fasi di pianificazione è se il team IT interno condurrà la migrazione autonomamente. La migrazione gestita internamente è definita migrazione non gestita. L'alternativa è impiegare un team di assistenza gestita in grado di occuparsi della migrazione.

La scelta corretta dipende dalle risorse disponibili del team, dalle competenze tecniche e dagli obiettivi aziendali. Ogni percorso di migrazione implica dei compromessi tra capacità di controllo, costi e convenienza.

Livelli di controllo e responsabilità

Il provider di servizi gestisce la maggior parte delle attività in una migrazione gestita. Solitamente, ciò include:

  • Provisioning e configurazione del server
  • Test
  • Monitoraggio, aggiornamento e applicazione di patch di sicurezza avanzate in modo continuo

Una migrazione gestita è utile se si dispone di risorse IT interne limitate o se si desidera che le risorse interne si concentrino sullo sviluppo e sulla strategia, piuttosto che sull'infrastruttura.

Al contrario, una migrazione non gestita offre il pieno controllo su ogni dettaglio della migrazione, poiché si è responsabili dell'intero processo. Questo approccio può offrire maggiore flessibilità, ma richiede competenze tecniche e manodopera interne.

Considerazioni sui costi

Generalmente, le migrazioni gestite hanno una struttura dei costi prevedibile e possono includere opzioni per il supporto continuo. Nelle migrazioni gestite, un Service Level Agreement (SLA) offre garanzie di disponibilità del servizio e i costi correnti solitamente vengono spalmati uniformemente nel tempo. Durante le migrazioni non gestite sostieni tutti i costi potenziali.

Migrazioni delle applicazioni e migrazioni dei server

Una migrazione delle applicazioni sposta uno stack di applicazioni su un nuovo server. In genere, ciò include:

  • Servizi
  • Configurazioni di esecuzione
  • Tutte le dipendenze

L'obiettivo dell'esecuzione di una migrazione delle applicazioni è garantire che la stessa funzionalità end-to-end persista sul nuovo server.

Al contrario, una migrazione del server sposta il contenuto di un server su un altro. Le organizzazioni con molti server diversi spesso eseguono le migrazioni dei server una alla volta per garantire la continuità del servizio.

Quali sono gli approcci alla migrazione dei server nel cloud?

Esistono diverse strategie comuni per la migrazione verso il cloud. Queste strategie, in inglese note come le 7 R della migrazione, sono:

  • Ritiro
  • Mantenimento
  • Rehosting
  • Rilocazione
  • Riacquisto
  • Ridefinizione della piattaforma
  • Rifattorizzazione

1. Ritiro

I server obsoleti che non hanno più dipendenze dalle applicazioni possono essere ritirati. La strategia di ritiro prevede lo smantellamento del server esistente dopo la migrazione o l'archiviazione delle applicazioni.

Solitamente, si ritira un server quando è obsoleto o non è più generalmente in uso. Le applicazioni obsolete che si basano sull'infrastruttura server potrebbero non generare più un valore aziendale sufficiente o non essere più supportate.

2. Mantenimento

È possibile mantenere un server nell'ambiente corrente durante la migrazione di altri server nel cloud. In genere, si sceglie di mantenere un server quando non si è pronti per la migrazione o non si ottiene alcun vantaggio immediato nel suo spostamento.

3. Rehosting

La strategia di rehosting, nota anche come approccio lift and shift, prevede la migrazione del server dall'ambiente corrente al cloud senza modificare tale server, né il suo sistema operativo.

Il vantaggio del rehosting è che puoi migrare rapidamente dati e carichi di lavoro verso una soluzione basata su cloud senza dover riprogettare nulla nell'immediato. Le organizzazioni che effettuano migrazioni progressive spesso scelgono di effettuare il rehosting.

4. Rilocazione

La strategia di rilocazione sposta un volume maggiore di server virtuali che eseguono una o più applicazioni in un ambiente comparabile nel cloud.

Il trasferimento delle applicazioni preserva le configurazioni esistenti e consente alle applicazioni di rimanere disponibili durante l'effettivo processo di migrazione. Il processo di trasferimento è un modo efficace per evitare conflitti di pianificazione in quanto può essere eseguito nelle ore di minore attività.

5. Riacquisto

Questa strategia è anche chiamata drop and shop. Durante una migrazione al cloud, puoi decidere di riacquistare con un altro fornitore o con una diversa configurazione del sistema operativo quando individui un'alternativa in grado di generare maggiore valore nel nuovo ambiente cloud migrato.

6. Ridefinizione della piattaforma

La ridefinizione della piattaforma, a volte chiamata lift, tinker and shift, implica lo spostamento dei server esistenti nel cloud con alcune piccole ottimizzazioni per trarre vantaggio dalla nuova piattaforma, come gli aggiornamenti del sistema operativo. Questa strategia è particolarmente efficace quando si desidera migliorare le prestazioni senza dover ricostruire completamente il server o riacquistare un altro prodotto.

7. Rifattorizzazione

La rifattorizzazione delle applicazioni server implica un aggiornamento approfondito del design sottostante per sfruttare appieno un ambiente nativo del cloud. Questa strategia funziona meglio quando si ha una forte esigenza aziendale di scalare, accelerare il rilascio dei prodotti o ridurre notevolmente i costi, ma si dispone di applicazioni obsolete e legate al server.

La rifattorizzazione richiede più impegno rispetto ad altri approcci di migrazione, ma può offrire più valore a lungo termine. Questo approccio viene talvolta definito anche “riarchitettura”.

Cos'è uno strumento di migrazione dei server?

I processi di migrazione dei server sono complessi, anche nel migliore dei casi, ed esistono strumenti per facilitare la maggior parte delle fasi o delle attività all'interno di un progetto di migrazione.

Strumenti di rilevamento e pianificazione

Gli strumenti di rilevamento, come AWS Application Discovery Service, ti aiutano a comprendere il tuo ambiente attuale. Ad esempio, possono scansionare i server e le applicazioni esistenti per creare un inventario completo e identificare tutte le dipendenze. Questi strumenti possono anche aiutare a valutare l'attuale utilizzo delle risorse per consigliare percorsi di migrazione specifici.

Strumenti per la migrazione di applicazioni e database

Alcuni strumenti specifici automatizzano parti del processo di migrazione, come la migrazione di applicazioni e database. Questi strumenti possono aiutare a estrarre le configurazioni dall'ambiente attuale, ottimizzare i trasferimenti dei server sul cloud, effettuare il provisioning dell'ambiente cloud o configurare il server di destinazione.

Gli strumenti di migrazione del software di database, come AWS Database Migration Service, vengono spesso utilizzati per semplificare i processi di ridefinizione della piattaforma o riprogettazione quando si desidera ottimizzare il database per il cloud.

Strumenti di integrazione dell'archiviazione

Gli strumenti di archiviazione ibridi, come Gateway di archiviazione AWS, possono essere utili quando si prevede di mantenere ambienti on-premises e cloud dopo la migrazione. Questi strumenti aiutano ad agevolare la comunicazione e il trasferimento di dati tra i due ambienti.

Strumenti di trasferimento dati

Gli strumenti di trasferimento dati come AWS DataSync spostano in modo sicuro grandi volumi di dati, aiutano a prevenire la perdita di dati e, quando necessario, possono in genere fornire compressione e crittografia per i dati in transito. Questi strumenti possono aiutare a sincronizzare le modifiche apportate durante una finestra di migrazione per garantire il corretto trasferimento dei dati. Alcuni provider cloud offrono anche servizi di trasferimento fisici o offline quando il trasferimento di dati su una rete comporta un onere eccessivo per le operazioni aziendali.

In che modo AWS può supportare la migrazione dei tuoi server?

AWS offre un'ampia gamma di servizi per supportare e automatizzare le attività di modernizzazione e migrazione al cloud.

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