Brevi interviste alle fondatrici: scopri come stanno influenzando le loro comunità, i loro settori e non solo

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Oggi parliamo con sei donne fondatrici e leader di come stanno influenzando le loro comunità, i loro settori e non solo.

Ritu Chakrawarty, fondatrice di Graaphene, una soluzione per l'assistenza all'infanzia dell'ultimo minuto. Graaphene è un'applicazione per dispositivi mobili che mette in contatto i genitori con baby-sitter affidabili e qualificate su richiesta.

Caitlin Colgrove, co-fondatrice e CEO presso Hex, una piattaforma per la data science e l'analisi collaborative dei dati.

Veronica Falzone, co-fondatrice e CEO di Thumbo, un software di coinvolgimento del pubblico sportivo dal vivo che aiuta le squadre a migliorare l'esperienza dei tifosi, raccogliendo dati fruibili.

Leanne Linsky, fondatrice e CEO di Plauzzable, una piattaforma comica online che offre spettacoli cabaret dal vivo ai suoi sostenitori.

Anna London, co-fondatrice e CEO di Chrysallis AI, una piattaforma di apprendimento attraverso scenari e gamification basata sull'IA.

Barr Moses, co-fondatrice e CEO di Monte Carlo, una piattaforma di affidabilità dei dati digitali progettata per il monitoraggio che emette avvisi in caso di dati mancanti o imprecisi.

Innanzitutto, Ritu e Caitlin ci raccontano come è cambiato l'ambiente negli ultimi anni rispetto a quando hanno iniziato a lavorare nelle startup.

Se metti a confronto l'ambiente delle startup per le donne fondatrici di oggi con quello dei tempi in cui hai iniziato, che cos'è cambiato?

Ritu, Graaphene - È incredibile quanto il panorama imprenditoriale sia cambiato in così poco tempo. L'ambiente oggi è molto più favorevole di quanto non lo fosse anche soltanto alla fine del 2020. Grazie agli sforzi di varie organizzazioni dedicate alla promozione e alla valorizzazione del talento femminile nelle startup, ora sono disponibili molte risorse, tra cui incubatori, acceleratori, fondi di investimento e capitali di rischio incentrati sulle donne, così come organizzazioni di patrocinio e tutoraggio.

Tuttavia, nonostante questi sviluppi, i pregiudizi intrinseci continuano a frenarci. Un recente rapporto di HBR evidenzia il tipo di ostacoli che le startup guidate da donne possono incontrare. Sorprendentemente, le aziende guidate da donne ricevono ancora meno del 3% di tutti gli investimenti in capitale di rischio.

Per contrastare questo fenomeno, si è tentato di coinvolgere più donne nel finanziamento con capitale di rischio. Gli studi dimostrano che le investitrici sono più propense a investire in fondatrici donne. Tuttavia, come evidenzia la ricerca, ricevere il sostegno di investitori donne può rendere più difficile, per le fondatrici, raccogliere altri fondi in seguito. Il pregiudizio riguardante l'attribuzione è un problema serio. Se una fondatrice ricevere finanziamenti da un investitore uomo, la gente pensa che sia perché è competente e la sua startup è forte. Ma se la stessa fondatrice ha solo investitori donne, è più probabile che le persone presumano che il suo successo sia dovuto al suo genere anziché alle sue capacità.

Sebbene siano stati compiuti dei progressi e molti dei recenti sviluppi siano estremamente positivi e rappresentino un significativo passo avanti per le imprenditrici, tutti dobbiamo ancora lavorare per prendere coscienza di questi pregiudizi, in modo da poter creare un panorama imprenditoriale più equo e democratico per tutti.

Caitlin, Hex - Quando ho iniziato l'università, il mondo della programmazione era estremamente maschilista: era uno dei tanti tratti tossici che spesso dilagava nelle startup in rapida crescita dell'epoca, spesso involontariamente. Avevo l'impressione di dover rientrare in un certo stampino per poter lavorare in una startup e, per come ero fatta, non avevo alcuna chance; figuriamoci poi pensare di avviare un'azienda tutta mia.

Nel corso degli anni, però, ho notato con entusiasmo quante startup prestano attenzione alla cultura che desiderano creare sin dal primo giorno, e il risultato è che oggi ci sono aziende appena nate che accolgono personalità e background di ogni tipo. Senza alcuni di questi esempi da seguire, francamente, non so se avrei scelto di diventare una fondatrice. Sia le aziende sia il settore nel complesso sono ancora decisamente lontani dalla perfezione, ma mi auguro che questa tendenza non si attenui.

Quali sono alcuni degli ostacoli che hai dovuto affrontare come fondatrice? Che cosa hai imparato su te stessa mentre li affrontavi?

Ritu, Graaphene - Uno degli ostacoli più significativi che ho incontrato durante l'avvio dell'intero processo in Graaphene è stata la mancanza di finanziamenti in capitale di rischio, che ci ha costretto a lavorare con un budget limitato.

La cosa più importante che ho imparato a livello personale è accettare il fallimento con grazia: dopo i miei ottimi risultati accademici e professionali, non è stato facile imparare a sentirsi rispondere “no”. Tuttavia, nel mondo delle startup, il rifiuto è inevitabile e ho imparato a usare ogni rifiuto come un'opportunità per apprendere, aggiustare il tiro e perfezionare il nostro approccio. Rimanere concentrata sulle nostre motivazioni e raddoppiare l'impegno di fronte a battute d'arresto e difficoltà è stato il modo per superare queste sfide.

Veronica, Thumbo - Un ostacolo che ho dovuto affrontare è trovare talenti di qualità da inserire nel team. Una strategia che mi ha aiutato è stata quella di tentare di conoscere l'interlocutore al di là delle sue qualifiche, ponendo domande che mi aiutino a capire la sua passione per la visione dell'azienda. Un membro del team appassionato avrà una concentrazione e una determinazione sostenibili nel lungo termine, non solo all'inizio, ma in ogni momento, perché ha a cuore la nostra missione.

Un'altra sfida che ho dovuto affrontare è stata imparare a essere paziente. Per i fondatori, non c'è la stessa gratificazione immediata che si ottiene in altri ruoli. Quello che ho imparato su me stessa è che, quando mi concentro su benchmark quotidiani creati da me, posso rimanere motivata e raggiungere gli obiettivi giorno dopo giorno.

Infine, come CEO donna ho avuto a che fare con un esplicito maschilismo. Diverse persone che ho incontrato presumono che il mio co-fondatore maschio sia il CEO prima ancora di aver scambiato una parola con noi. Ho imparato che do il meglio di me quando, senza lasciarmi scoraggiare da questo atteggiamento, lo trasformo in carburante per assicurarmi che la mia voce venga ascoltata. Ho anche imparato che è importante parlare con mentori e potenziali investitori sia che la pensano al mio stesso modo, sia diversi da me.

Leanne, Plauzzable - Feedback: tutti vogliono dare un feedback a un fondatore. Oltre a richiedere molto tempo, filtrare tutti i feedback e i consigli può essere fonte di confusione. Ho imparato che il feedback dei clienti mi fornisce sempre le informazioni più utili sui risultati che desidero. Faccio domande aperte e lascio parlare il cliente. Ogni volta che mettiamo in dubbio le funzionalità o l'esperienza utente, posso contare sul fatto che sarà il mio cliente a darmi la risposta giusta.

Anna, Chrysallis.ai - Uno degli ostacoli maggiori con cui mi sono scontrata è la ristrettezza di vedute. La mentalità è tutto. Essere donna è un fattore limitante solo se lo permetti. Se l'opportunità per te non esiste, devi creane una. Non aspettare che ti chiedano di sederti al tavolo: prendi posto e fai sentire la tua voce.

A un certo punto, mi hanno consigliato di aggiungere un co-fondatore maschio al team per attrarre gli investitori, dato che solo il 2% dei finanziamenti va alle startup guidate da donne. Mi è stato anche suggerito di affidare il comando a un uomo, perché un'azienda a gestione maschile è percepita come meno rischiosa. Invece, ho scelto una donna come partner: ma non per il suo genere, bensì perché ha le conoscenze, le abilità e le capacità per portare a termine il lavoro.

Insieme, abbiamo sviluppato e lanciato una versione beta e siamo state in grado di attirare centinaia di utenti sulla piattaforma. Ci auguriamo di essere un esempio di come le aziende guidate da donne possano contribuire a cambiare la mentalità degli investitori e dei venture capitalist, così come di aprire la strada a un maggior numero di società tecnologiche guidate da donne, che fungano da catalizzatori di innovazione e trasformazione.

Cosa ti entusiasma o ti rincuora per il futuro delle startup di proprietà e guidate da donne?

Ritu, Graaphene - Abbiamo lo slancio e l'opportunità per creare un mondo più equo a beneficio delle generazioni future, e tutto inizia con il riconoscimento e la celebrazione dei contributi delle fondatrici. I fondatori sono una categoria speciale, che ha il coraggio e la tenacia necessari per concretizzare una nuova idea.

Ma nella cerchia ristretta di talenti eccezionali, le fondatrici hanno un'ulteriore marcia in più. Non solo assumono gli stessi ruoli sfaccettati dei fondatori maschi, ma affrontano anche sfide uniche. Gli investimenti limitati le costringono ad avviare le proprie startup destreggiandosi tra le responsabilità domestiche e continuando a prendersi cura degli altri, iniziando spesso più avanti negli anni rispetto ai colleghi maschi. La grande capacità di superare le avversità, combinata con nuove prospettive e strategie innovative, rende le fondatrici inestimabili ed eccezionali.

Il mondo sta prendendo consapevolezza del valore apportato dalle imprese di proprietà femminile e ciò sta promuovendo la diversificazione del sostegno a talenti diversi. Un recente rapporto di Incfile rivela che per la prima volta le donne imprenditrici stanno crescendo a un ritmo che supera le loro controparti maschili di oltre il 20%, con un tasso di crescita del 76% tra le donne con più di 65 anni. Questi dati stimolanti mi fanno sperare che presto vedremo un mondo più equo dal punto di vista del genere.

Barr, Monte Carlo Data - Nel 2023, oltre il 10% delle aziende Fortune 500 è guidato da donne, un dato senza precedenti. È un momento davvero emozionante per essere un'imprenditrice, e i fondatori e gli operatori che ho avuto il piacere di incontrare nella community AWS sono stati fonte di grandissima ispirazione. Sono molti i problemi da risolvere e sono fiduciosa che queste persone saranno in prima linea nella prossima generazione di aziende leader del settore. In Monte Carlo, ad esempio, ho avuto il privilegio di lavorare con alcune delle donne migliori nel loro campo, e siamo solo ai primi passi della crescita e della specializzazione nella categoria dell'osservabilità dei dati.

Infine, quale consiglio daresti ai giovani fondatori che vogliono avviare una propria azienda?

Barr, Monte Carlo Data - Come fondatore di una startup, la velocità è il tuo più grande vantaggio e la concentrazione è la tua sfida più grande. Ci sono sempre un milione di cose che potresti fare e solo una manciata di aree in cui il tuo tempo e la tua attenzione fanno la differenza: concentrati su quelle aree, muoviti velocemente e falle crescere il più possibile prima di passare all'area successiva. Chiediti che cosa ci vuole per fare qualcosa oggi anziché domani, ad esempio: “Cosa ci vorrà per distribuire questa nuova funzionalità questa settimana, anziché tra cinque settimane?” A Monte Carlo, i nostri due principi operativi sono “velocità e concentrazione” proprio per questo motivo.

Caitlin, Hex - Il percorso di una startup non è per i deboli di cuore. Affronterai innumerevoli rifiuti e contrattempi e dovrai prepararti a sentire molti “no” prima di ricevere finalmente un “sì”. Ti metterà alla prova fisicamente, mentalmente, emotivamente e spiritualmente. Ma se davvero la risoluzione di un problema ti sta realmente a cuore, se è qualcosa per cui ritieni che valga la pena di lottare, allora sarai in grado di sopportare le sfide e mantenere la rotta.

Leanne, Plauzzable - Un buon consiglio è quello di non fare mai gli schizzinosi, proprio l'opposto della mentalità “non spetta a me”. Ad esempio, se il pavimento ha bisogno di una spazzata, prendo la scopa e lo faccio. Se rispondo al telefono e un cliente fa una domanda, lo aiuto.

Non far inciampare il cliente in un mucchietto di spazzatura perché pulire a terra non rientra esplicitamente nelle tue mansioni. Non costringere il cliente a rimbalzare tra altri due o tre collaboratori perché non lavori nel servizio clienti. Rispondi alla chiamata e ascolta la domanda del cliente. Se non hai una risposta, vai a cercarne una e torna a riferirla al cliente. Un buon capo non dovrebbe chiedere ai suoi collaboratori di fare qualcosa che non è disposto a fare da sé.

Ritu, Graaphene - Concentrati sul trinomio essenziale: problemi, clienti, perseveranza. A proposito di perseveranza, Steve Jobs una volta ha affermato: “Devi essere appassionato di un'idea, di un problema che vuoi risolvere o di un torto che vuoi riparare. Se non nutri una passione sufficiente fin dall'inizio, non ce la farai mai”.

Ai fondatori tecnici consiglierei di lavorare per un periodo nel ruolo di responsabile, per imparare a gestire le assunzioni, le prestazioni e così via. La gestione del lato tecnico è davvero complessa, e lo è ancora di più se devi imparare a essere un manager e allo stesso tempo un fondatore. Sono davvero grata per il mio background manageriale, perché una volta che abbiamo iniziato a guadagnare terreno mi ha aiutato moltissimo ad accelerare la creazione di un team di ingegneri davvero formidabile.

Bonnie McClure

Bonnie McClure

Bonnie è una redattrice specializzata nella creazione di contenuti accessibili e coinvolgenti per ogni tipo di pubblico e piattaforma. Il suo impegno è rivolto a fornire una guida editoriale completa per garantire un'esperienza utente ottimizzata. Quando non è impegnata a difendere la virgola di Oxford, ama trascorrere del tempo con i suoi due grandi cani, praticare le sue abilità di cucito o sperimentare nuove ricette in cucina.

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