I CFO alla guida della trasformazione
Conversazione con Louise Higgins, Chief Financial Officer (CFO) for Technology, ANZ Bank
Come CFO per la tecnologia in ANZ bank, la missione di Louise Higgins è di collaborare con la divisione tecnologia per sostenere i migliori risultati commerciali e strategici di ANZ. Ciò include aiutare l’azienda nelle sue iniziative per la trasformazione digitale e far sì che questa sostenga la strategia aziendale. Tania Brown, commercial lead AWS per le regioni Asia Pacifico e Giappone, ha parlato con Louise del ruolo critico del CFO durante la trasformazione.
L’intera intervista è disponibile nel podcast AWS - Conversazioni con i leader
Una diversa visione del CFO
Tania Brown: Quale percorso hai intrapreso per arrivare nella tua attuale posizione?
Louise Higgins: La mia carriera è stata diversificata, si potrebbe definire al meglio dicendo che ho perseguito le cose a cui ero interessata. Ho passato un breve periodo nell’ambiente legale, poi sette anni in BBC, a Londra, durante il passaggio da analogico a digitale, un’esperienza gratificante fra produzione, operazioni, finanza e amministrazione aziendale. Sono poi passata per pochi anni all’investment banking prima di gestire stazioni radio per sei anni come COO per Nova & Smooth, quando Nova stava integrando la sua tradizionale attività radiofonica con nuove aziende digitali in settori affini. Dopo un breve periodo in una startup digitale, ho accettato una grande sfida con la Australian Broadcast Corporation: sovrintendere il progetto di un’altra trasformazione tecnologica.
Per la mia posizione successiva cercavo una responsabilità manageriale in un’azienda che avesse in corso una trasformazione tecnologica. Questo è quello che mi ha dato il mio ruolo in ANZ.
Conosci la strada, mostra la strada
Tania Brown: Perché è importante per te, come CFO, essere coinvolta in importanti trasformazioni aziendali su grande scala?
Il CFO ha due ruoli da giocare: spiegare all’azienda i vantaggi dei cambiamenti e fungere da traduttore fra il business e l’IT”.
Louise Higgins: Queste trasformazioni sono molto complesse. La posta in gioco è alta e non funzionano a meno che tutti credano nella necessità di trasformarsi e capiscano il valore che la tecnologia porterà. Tutto il top management deve essere convintamente coinvolto, dal presidente fino al consiglio di amministrazione e giù fino ai ruoli di leadership, per quanti più livelli possibile.
Quindi, come CFO, ho due ruoli cruciali da giocare.
Una trasformazione digitale è molto diversa dai tipi di progetti IT a cui le aziende sono abituate. Per esempio, si tratta di passare da un mondo capex a uno opex e quell’opex influisce sul conto economico molto prima di alleviare i costi del precedente mondo hardware. Quindi si chiede a un’azienda, a un controllore dei conti, a un consiglio di amministrazione e spesso anche agli azionisti di fare un atto di fede nell’accettare che stiamo stravolgendo i nostri conti economici e il modo in cui abbiamo pensato la finanza e la tesoreria, nella convinzione che vi sarà un valore economico molti anni dopo. Quindi, il mio primo compito è quello di arruolare in questo viaggio tutti quegli importanti soggetti interessati.
Il secondo ruolo è quello di traduttore per il business. I tecnologi, come è giusto che sia, sono concentrati sui risultati tecnologici e non sempre hanno chiara la natura commerciale di quello che stanno facendo. Io prendo quello che vorremmo fare con la tecnologia e lo traduco per gli stakeholder aziendali, in modo che possano avere fiducia che questo va a sostegno della strategia dell’azienda.
CFO 2.0
Tania Brown: Oggi il ruolo del CFO è diverso da quello che era cinque o dieci anni fa. Quali cambiamenti vedi?
Louise Higgins: Tornando indietro di alcuni anni, credo che gran parte di quello che attirava le persone verso la finanza e il ruolo di CFO fosse la coerenza. Contabilità e finanza erano basati su regole e molto del lavoro di registrazione e di analisi era già stato fatto. L’elemento tecnico della finanza è ancora essenziale, specialmente in grandi aziende quotate in borsa, per quanto riguarda rendicontazione, conformità e così via.
Ma ogni azienda sta diventando digitale, in qualche modo o in qualche forma, spesso nel modo in cui distribuisce i prodotti ai clienti, come le trasmissioni che diventano on-demand e i servizi bancari che vanno online. E anche per quelle aziende per le quali le modalità di distribuzione non sono cambiate, allora è cambiata la loro catena del valore, la catena di fornitura o la produzione. Così, la tecnologia è sempre di più al centro di ciò che ogni azienda fa, anche se non si tratta di un’azienda tecnologica.
Nella finanza è necessario un nuovo insieme di competenze per affrontare ciò che non è noto e fare in modo che tutti vi si trovino a proprio agio. Questo ha causato grandi cambiamenti in ciò che viene richiesto ai professionisti senior della finanza. Ecco perché stiamo vedendo persone con differenze di esperienza molto maggiori, che dalle prime linee della gestione o delle operazioni, approdano al ruolo di CFO.
L’ostacolo principale è la mentalità
Tania Brown: Qual è la parte più difficile nel coinvolgere gli stakeholder aziendali in una trasformazione digitale?
Louise Higgins: La riluttanza a fare il voto di fede. Prima della trasformazione digitale, ogni progetto in quota capitale con lunghi periodi di payback significava costruire oggetti tangibili, che si potevano vedere, toccare e deprezzare. Ora spesso non si costruisce niente, è qualcosa gestito da altri, che non si può vedere e in cui occorre porre non solo capex, ma un sacco di opex. Inoltre, normalmente il ROI non diventa positivo prima di cinque o otto anni. Quindi, vi è una barriera psicologica nel farlo accettare dalle persone.
In una trasformazione digitale si chiede a un’azienda, a un controllore dei conti, a un consiglio di amministrazione e spesso anche agli azionisti di fare un atto di fede”.
Ho visto che spesso ciò che affascina le persone è il caso del “non fare niente”. “Se non lo facciamo, cosa significherà per noi?” Potrebbe significare continuare a mantenere costosi beni legacy da supportare a vita. Potrebbe portare a perdere quote di mercato, quando i propri processi interni o la distribuzione diventano non più competitivi.
Le aziende amano andare sul sicuro. Il modo in cui si devono fare le cose in una trasformazione può essere molto fastidioso per le persone. Il CFO è noto per essere obiettivo e può comunicare con fiducia, in modo particolare in un’area nuova per la maggior parte delle aziende, perché è importante e perché abbia senso, sia per gli stakeholder interni che per quelli esterni.
Un sistema di sostegno alla carriera per le donne
Tania Brown: Cambiando un po’ argomento, poche posizioni di CFO sono ricoperte da donne: solo il 16% fra le 200 aziende quotate all’ASX (Australian Securities Exchange). Quale consiglio potresti dare alle donne che aspirano a diventare CFO?
Louise Higgins: Nella maggior parte delle professioni, i primi gradini della carriera tendono ad avere un equilibrio di genere, ma questo viene meno per i ruoli più senior. Non credo che risolveremo questo problema semplicemente chiedendo alle aziende di fare di più o alle donne di provare con più determinazione: si tratta di un problema sostanzialmente strutturale. Per le donne a volte è più facile rinunciare a lottare per la carriera perché per loro il più ampio ecosistema costituito da bambini, relazioni, interessi, amicizie e famiglia conta di più.
Un modo in cui le donne possono ridurre la contrapposizione fra la carriera e tutto il resto è di investire in un sistema di sostegno a lungo termine. Agli inizi della propria vita lavorativa può sembrare costoso avere una baby sitter. Ma servizi come baby sitter, cure diurne, programmi di doposcuola e servizi di pulizie possono aiutare a sostenere la carriera di una donna nel lungo termine.
I principali fattori di successo per i CFO di oggi secondo Louise
- Accumulare una esperienza diversificata: In varie posizioni manageriali, offrendosi volontari per dei progetti o al di fuori del lavoro.
- Comprendere la tecnologia: Non può essere qualcosa a cui delegare qualcun altro.
- Assumere una prospettiva di ampio respiro: Chiedere se vengono prese delle iniziative.
Tania Brown: Sono ottimi consigli. Per concludere, Louise, potresti parlarci della cosa più importante che hai imparato nel condurre trasformazioni aziendali su grande scala?
Louise Higgins: Quella più importante è che ottengo molto di più se lavoro a un ritmo costante, invece di lavorare sodo, prendermi una pausa e poi ributtarmi nel lavoro. E i sistemi di sostegno, a casa e sul lavoro, rendono più facile mettere in pratica questa costanza.
Informazioni sui nostri ospiti
Louise Higgins
Chief Financial Officer (CFO) for Technology, ANZ Bank
Louise è stata nominata Chief Financial Officer della divisione tecnologia di ANZ Bank nel 2019. Il suo ruolo è quello di sovrintendere alla strategia finanziaria e commerciale per un valore di spesa di oltre 2 miliardi di AUD. Louise ha iniziato la sua carriera a Londra nello studio legale Freshfield’s Brushaus Deringer, prima di passare per sette anni alla BBC. Nel 2017, Louise è diventata Chief Financial & Strategy Officer per la Australian Broadcast Corporation (ABC). Vanta anche una carriera diversificata, in ruoli non direttivi, nei consigli di amministrazione di Commercial Radio Australia, Visit Victoria, Qudos Bank e Canteen Australia.
Tania Brown
Commercial Lead, Strategic Pursuits Team, Asia Pacifico e Giappone, AWS
Prima di entrare in Amazon, Tania è stata Director for Real Estate Accounting Services & Digital Solutions presso CBRE. In questo ruolo ha ricoperto ruoli di leadership in tutta l’Asia per tutte le questioni contabili immobiliari, dal livello degli immobili fino a quello finanziario e ha guidato i team commerciali per le soluzioni digitali. Durante la sua permanenza in Asia, Tania ha anche fondato una startup, Jacq Leigh, un’azienda di e-commerce che propone alle donne borse per laptop. Ha trascorso oltre 10 anni in ruoli di leadership finanziaria ed è contabile accreditato ACCA.